La malavita regala pasti e cibo, presta soldi, in cambio di silenzio e complicità futuri. Gli usurai trovano terreno fertile soprattutto tra piccole e medie imprese che non hanno ricevuto nulla dallo Stato. Ma anche le famiglie si vedono costrette ad accettare contributi economici per far fronte all’acquisto di generi di prima necessità, principalmente al pagamento delle bollette e dei fitti.

Per questo motivo, acquista valore la “solidarietà buona”, concreta, rappresentata da tanti sacerdoti, comunità parrocchiali e organizzazioni di volontariato. Soprattutto nelle periferie, non si sono fermati mai, neanche nella fase acuta dell’emergenza coronavirus, con volontari impegnati a distribuire viveri e farmaci, pasti da asporto nelle mense. Sono state raccolte donazioni. Si sta offrendo aiuto economico e microcredito.

Parroci e volontari sono stati minacciati. Bisogna erigere uno scudo forte intorno a questi eroi. L’appello, per famiglie e imprese, è rivolgersi a loro e non a soggetti estranei alla logica del bene, legati alla facile disponibilità di denaro.

  • L’intervento di Luigi Cuomo, presidente della Fondazione Paulus della Diocesi di Pozzuoli

In queste settimane l’emergenza sanitaria creata dal coronavirus ha prodotto una ancora maggiore crisi economica e sociale nel nostro Paese e soprattutto nelle zone economicamente e socialmente più fragili e arretrate. È aumentata la precarietà e la povertà in moltissime fasce della popolazione e sono, purtroppo, ripresi i suicidi di capifamiglia disperati ed impotenti di fronte all’impossibilità di onorare impegni e responsabilità.

In uno scenario dove il Governo appare ancora incerto e confuso, dove le scelte registrano ritardi, dove la paura, la rabbia e le povertà aumentano ovunque, si distinguono per impegno e costanza i centri di solidarietà spontanea e disinteressata, sia di origine religiosa che laica. In modo particolare le parrocchie, con i sacerdoti e volontari che destinano le loro maggiori energie ad aiutare i più deboli. L’impegno è diretto a raccogliere atti di generosità da parte di chi può, per trasformare questa generosità in solidarietà attiva. Si raccolgono fondi e prodotti e si trasferiscono queste utilità a chi, quartiere per quartiere, manifesta i livelli più gravi di fragilità e rischio.

A questi uomini e donne che dedicano il loro tempo e le loro energie alle famiglie più bisognose, deve essere rivolta la riconoscenza di tutti. Anche coloro che non possono prendere parte diretta a questa importantissima, necessaria e meritevole attività di solidarietà, devono offrire a queste persone e a queste istituzioni, laiche e religiose, il massimo sostegno e rispetto. Maggiormente oggi.

La crisi dura da più di due mesi e, soprattutto quella economica, non sappiamo quando potrà terminare. Mentre lo Stato nazionale tarda ancora a produrre risultati in termini di aiuti concreti e tempestivi, la solidarietà non cessa, anzi aumenta. Ma nel mondo della solidarietà, la camorra e certi spregiudicati soggetti senza scrupoli, stanno tentando di mettere le mani, sporcando così un’iniziativa autonoma e meritevole.

Il mondo della solidarietà buona, in diversi episodi e nei nostri territori, è stato minacciato da soggetti estranei a qualsiasi logica di bene. Intorno a questi eroi della solidarietà bisogna erigere uno scudo forte e largo di difesa, perché quello che fanno lo possano continuare a fare fino a quando sarà necessario.

Soprattutto lo possano fare liberamente e solo ed esclusivamente a favore dei più deboli e meritevoli. Tra un delinquente e una persona perbene, credo che non si possano avere dubbi su chi aiutare prima. Contro queste persone che stanno tentando di sporcare e condizionare la solidarietà buona, con una finta solidarietà strumentale al crimine e al malaffare, è necessario metterci tutti in guardia. Guardare, ascoltare e riferire quello che non va per non lasciare soli quelli che ben operano e perché tutti insieme siamo sicuramente più forti di ogni consorteria camorrista e delinquenziale. Abbiamo istituito un osservatorio al quale è possibile inviare segnalazioni, anche anonime, per difendere chi fa del bene. È possibile chiamare il numero verde 800 900 767 (oppure inviare una mail a info@fondazionepaulus.it). Difendiamo quello che di buono c’è anche durante questa pandemia, anche nel nostro territorio. Facciamo ognuno la nostra parte e la camorra ed i delinquenti non passeranno. Da nessuna parte.

di Carlo Lettieri