Voi medici e infermieri, colonne portanti

LA TESTIMONIANZA DI RAFFAELLA E SONIA DELL’OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA

“Sabato 20 giugno è stata una giornata memorabile, emozionante e stimolante!”

Con questi aggettivi Raffaella e Sonia hanno descritto l’incontro con papa Francesco presso Sala Clementina, in Vaticano. Raffaella e Sonia sono le due infermiere che hanno rappresentato l’ASST Ospedale Maggiore di Crema e hanno potuto ascoltare e custodire nel cuore le parole del Pontefice: la prima infermiera del Pronto Soccorso, la seconda coordinatrice infermieristica della Medicina d’Urgenza; entrambe hanno lavorato e vissuto in prima linea durante l’emergenza Covid-19, sin dai primi momenti di diffusione del virus.


Sonia, ricordando quei tragici giorni, li definisce “uno tsunami emotivo e fisico che inevitabilmente ha travolto tutti”, mentre Raffaella ricorda – e cerca di dimenticare – le barelle ammucchiate in ogni spazio libero del Pronto Soccorso e la paura di contagiarsi e contagiare i propri familiari. “Certo – dicono – nonostante abbiamo sempre lavorato in sicurezza grazie all’approvigionamento continuo dei dispositivi di protezione individuale, il lavoro fisico e mentale è stato tanto, le tute calde e scomode, le mascherine asfissianti, gli occhiali che si appannavano e le visiere che ci mostravano come venuti dallo spazio, ma nonostante ciò abbiamo fatto di tutto per assistere in modo dignitoso i nostri pazienti e colmare il vuoto che l’isolamento forzato e l’assenza dei familiari imponeva”.

Con tutti questi ricordi nel cuore, che durante il viaggio verso Roma sono riemersi, si sono recate in Vaticano, consapevoli della grande opportunità, ma anche responsabilità, nei confronti dei loro colleghi. In piazza San Pietro si sono incontrate con gli altri partecipanti, con le autorità e anche con il Vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti e con i sacerdoti della diocesi.

“È stato bello, in una piazza così grande e importante, incontrare persone del nostro territorio e sentirsi con loro parte di una comunità”, dice Sonia. Insieme sono stati accolti nella Sala Clementina e, con tutti gli altri rappresentanti delle diverse province e diocesi lombarde, hanno ascoltato il toccante intervento di papa Francesco. “Le sue parole sincere sono arrivate dritte nei nostri cuori – rileva Raffaella – e speriamo di poterle trasmettere ai nostri colleghi”. Sonia ricorda con le lacrime agli occhi il momento in cui il Santo Padre è passato personalmente da ogni partecipante e, per ciascuno, ha avuto parole di ringraziamento e affetto: insieme, le due infermiere hanno raccontato al Santo Padre del loro collega, che purtroppo lotta ancora contro le complicanze del virus, e il Papa ha assicurato di ricordarlo nelle sue preghiere.
“La giornata di sabato è viva nel cuore e nella mente e ci aiuterà – assicurano – a rinascere e a ripartire come professionisti, ma soprattutto come persone”.

Alla domanda “quale frase vi è rimasta nel cuore?”, all’unisono le nostre infermiere citano la correlazione che Francesco ha fatto con i Promessi Sposi:

“… Con il proprio lavoro gli operatori sanitari hanno incominciato un miracolo… e mai ho trovato che Dio abbia incominciato un miracolo senza finirlo bene. E che finisca bene questo miracolo che voi avete iniziato!”.

Con questo messaggio di fiducia ben custodito nel cuore, Raffaella e Sonia sono tornate a Crema, al lavoro, consapevoli dell’opportunità avuta, ma anche arricchite dall’esperienza e dalle parole di gratitudine e speranza espresse dal Santo Padre.

“A tutti i nostri colleghi auguriamo la serenità per poter ripartire uniti e voltare pagina, senza però dimenticare quanto vissuto in questi mesi, ma rielaborandolo per poter acquisire nuove consapevolezze”, concludono emozionate.

Papa Francesco ha terminato l’intervento dicendo: “Rinnovo a ciascuno di voi e a quanti rappresentate il mio vivo apprezzamento per quanto avete fatto in questa situazione faticosa e complessa. La Vergine Maria vi accompagni e vi sostenga sempre con la sua materna protezione. Da parte mia, continuo a pregare per voi e per le vostre comunità e voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie”.