Riccardo D’Agostino (Asai): il bisognoso è un portatore di risorse per la comunità

Riccardo D’Agostino è un educatore di Asai (Associazione animazione interculturale), gruppo che opera a Torino. Durante il convegno Caritas del 3 ottobre è intervenuto per narrare la sua esperienza. Le nostre domande.

Qual è la strategia da adottare per fronteggiare questo periodo di estrema difficoltà sociale, D’Agostino?

Il concetto di comunità assume un ruolo fondamentale. La comunità si fa carico del benessere di tutti, sviluppando appartenenza, partecipazione, corresponsabilità. Emerge, inoltre, con forza il tema della prossimità. La domanda è: come possiamo “farci prossimi”, come l’organizzazione (di qualunque natura essa sia) può creare ponti con gli elementi di fragilità presenti sul territorio? Solo partendo da questo quesito è possibile realizzare interventi trasformativi

Lei lavora a stretto contatto con persone fragili, soprattutto minori, nei quartieri periferici. Qual è l’insegnamento che ha maturato?

Che il vero atto di aiuto non è l’erogazione di servizi, quanto la stimolazione delle reciprocità, uscendo dalla logica operatore-utente. Dobbiamo imparare a riconoscere che le persone bisognose sono anche portatrici di risorse. Si tratta di un cambiamento cruciale. Le persone più fragili possono diventare animatori della comunità: in un nostro progetto gli adolescenti che avevano abbandonato la scuola hanno sviluppato con la musica una narrazione sulla loro esperienza. Il brano è poi diventato oggetto di formazione in un corso per insegnanti. Questo è solo un esempio di come anche la fragilità possa racchiudere importanti funzioni pedagogiche e arricchenti l’intero tessuto sociale