Aidone

Il lockdown ci chiuse nelle case, stretti nelle nostre paure e il primo istinto fu proprio quello di “chiudersi”, anche come Caritas cittadina, chiudere i Centri di ascolto, interrompere le molteplici attività con gli anziani, i giovani, i bambini. Ma, dopo la prima settimana, qualche famiglia cominciò a chiedere aiuti alimentari, soprattutto per i più piccoli; bisognava “sfidare la paura”, pur con tutte le possibili precauzioni! Gel, guanti e mascherine, portoni aperti, attese all’aperto e distanze di sicurezza, in mezzo alla nebbia…, poiché qualcuno aveva bisogno, la Caritas non poteva restare chiusa! Alcuni “coraggiosi” volontari cominciarono ad affiancare la responsabile e la porta aperta invogliò famiglie improvvisamente in difficoltà, ragazzi e famiglie straniere, a venire a chiedere aiuto, con grande dignità. I vicini, inizialmente sorpresi, sparsero la voce dell’apertura quotidiana del portone della Caritas, e così cominciarono ad arrivare molte persone, alcune per chiedere ed altre per donare! Esponenti di associazioni e movimenti, privati, negozianti, ditte…, sentivano il bisogno di “condividere” con chi improvvisamente si era trovato nel bisogno o con chi già da prima del Covid era in difficoltà. Un’associazione propose un’ordinata raccolta alimentare nei diversi supermercati del paese e, contemporaneamente, una raccolta di fondi su un conto corrente a favore della Caritas, per permettere a chiunque lo desiderasse di contribuire! La stessa Amministrazione comunale inserì la Caritas come partner del Centro Operativo Comunale, dando un contributo economico per far fronte ai casi più urgenti, e la Protezione civile si rese disponibile ad accompagnare la responsabile a Belpasso per prelevare i prodotti FEAD per il Banco alimentare. È stata una gara di solidarietà, di condivisione, senza colore o schieramento politico!

Anche il dolore per l’improvvisa perdita di una cara maestra in servizio, si è trasformato in offerte per la Caritas, e, in collaborazione con la scuola, sono stati individuati alcuni bambini della scuola primaria da rifornire con strumenti multimediali al fine di permettere loro di partecipare alla didattica a distanza.

Oggi, con gli aiuti economici attivati dal Governo nazionale, la situazione di molte famiglie è diventata meno drammatica!

Barrafranca

Grande sinergia si è creata tra la Caritas cittadina, la Protezione civile e le parrocchie per fronteggiare la fase iniziale dell’emergenza. Poi sono arrivati i buoni spesa che hanno colmato quanto meno i bisogni primari degli assistiti.

Butera

Il Banco alimentare ha continuato la sua assistenza alle persone e alle famiglie aumentando le derrate alimentari con il contributo economico delle parrocchie; i comitati del “Santo Salvatore” e del “Cristo Risorto” hanno preso l’iniziativa di preparare e consegnare dei buoni spesa. La Misericordia e la Protezione civile cittadina raccoglievano davanti ai supermercati beni alimentari, ma anche prodotti per la pulizia personale e della casa, e poi li distribuiva. Anche la BBC dei Castelli e degli Iblei ha fornito le parrocchie di candeggina, guanti e gel igienizzante da distribuire ai più bisognosi. È stata coinvolta anche l’Aeronautica militare di Sigonella che ha aiutato alcune famiglie in difficoltà. Alcuni, singoli o in famiglia, si sono industriati nell’allestimento di mascherine, anche gli emigrati buteresi che si trovano a Gevelsberg (D) hanno inviato mascherine alle parrocchie per superare la carenza di mascherine introvabili o vendute a caro prezzo. Infine anche il Comune ha distribuito mascherine e non ha fatto mancare il suo aiuto alle famiglie devolvendo l’intera somma ricavata dalla Pala eolica e del contributo regionale. A conclusione possiamo inserire anche iI contributo personale dei sacerdoti coinvolti dal vescovo mons. Gisana per il fondo diocesano “Caritas sine modo”.

Enna

Tante le attività in campo che sintetizziamo di seguito. Collaborazione con il COC del comune di Enna per la distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie indigenti (gestendo due centri di distribuzione con i volontari della Caritas cittadine). Raccolta spesa sospesa nei grandi supermercati della città (Ennesi molto generosi, così come i centri commerciali a loro volta molto disponibili e generosi). Collaborazione con tante associazioni (comitato pro Enna, Lions, Associazione vigili del fuoco in pensione, associazione polizia in pensione, centri anziani).

Un’offerta veramente bella e commovente è stata la collaborazione con i carcerati che più volte hanno donato alimenti per i poveri della città. Grande collaborazione delle Caritas della città e attivazione di cinque punti di ascolto (parrocchia sant’Anna, parrocchia san Biagio, Emporio Caritas Hope, la tenda, centro d’ascolto santa Chiara) e distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie che non rientravano nelle liste del comune per vari requisiti economici. Sono state stilate con il comune le liste delle famiglie più bisognose.

Collaborazione anche con la Caritas di Valguarnera e Villarosa. Grande risposta di lavoro e solidarietà di tanti volontari Caritas che hanno accompagnato l’azione dei tre Diaconi della città e grande collaborazione e disponibilità dei parroci della città e del vicario Foraneo. Collaborazione con le confraternite della città sia con una partecipazione economica che con l’opera dei volontari. Raccolta di alimenti da parte degli studenti universitari Kore. È stata anche svolta accoglienza totale per alcuni immigrati presso l’appartamento della Caritas della Chiesa Madre e della parrocchia san Bartolomeo, inoltre si è prestata assistenza ad un altro gruppo di immigrati segnalati dal comune che erano rimasti isolati in diversi appartamenti della città. Le attività ancora continuano con il sostegno a molte famiglie bisognose

Gela

L’emergenza colpisce soprattutto chi già viveva situazioni di difficoltà o di fragilità, creando nuove situazioni di povertà. Accanto al lavoro encomiabile di medici, infermieri, forze dell’ordine, parrocchie, associazioni di volontariato, la Piccola Casa della Misericordia, grazie all’inesausto impegno dei volontari e di un diacono, non ha cessato di garantire i propri servizi rimodulandoli alla situazione contingente, operando in condizioni via via più difficili sempre con le opportune precauzioni. Dai singoli cittadini, imprenditori, professionisti, commercianti, giovani che hanno destinato il premio del gioco fantacalcio, dipendenti comunali, membri delle comunità ecclesiali di san Francesco, Sant’Agostino, dei Volontari e degli Adoratori, alle varie realtà che operano nel territorio: Cassa Edile, M.A Costruzioni, ISOLMEC Group, Caltaqua, Pintaudi noleggio pullman, Leo Club, Lions Club, Rotaract Club, OSJ Cavalieri Ospitalieri Sicilia, Commissariato della Polizia di Stato di Gela, Farmacia Pintaudi e altri ancora, tutti spinti dal desiderio di curarsi dell’altro e schierati per fronteggiare momenti di noto disagio. “Nei momenti peggiori – afferma don Pasqualino di Dio – è il senso dell’umanità che sa aprire uno spiraglio di luce su un futuro avvolto da incertezza con la consapevolezza che solo l’unità fa la forza. Dal 9 marzo i volontari della Piccola Casa sono a servizio quotidiano delle varie richieste accolte che arrivano attraverso il numero telefonico del Centro d’ascolto. In tanti, tra i quali in molti mai censiti, chiamano al numero destinato per una semplice parola di conforto, per richieste di beni di prima necessità, per manifestare situazioni di disagio per la difficoltà materiale di pagare i canoni di locazione, per servizi a domicilio agli anziani o a coloro che sono in quarantena, per chiedere mascherine, per richieste di preghiera, intenzioni presentate ogni sera durante le dirette YouTube e Facebook della celebrazione e dell’adorazione Eucaristica. Il servizio continua”.

Mazzarino

Le erogazioni di cui diamo il resoconto vanno dal 31 marzo al 14 maggio 2020. Abbiamo assistito 275 nuclei familiari (650 c.a. di cui 194 bambini), pacchi alimenti 550, più buoni sanitari, buoni spesa e carne, bombole di gas. Il tutto è stato possibile grazie alla generosa collaborazione di commercianti, banche, confraternite, associazioni, “carrello sospeso” supermercati, associazione genitori, privati cittadini, che da subito si sono prodigati ad aiutare le persone in stato di bisogno. Dal 28 maggio, grazie alla sensibilità dei parroci della città, anche il banco alimentare delle varie parrocchie sarà unificato nella sede della Caritas cittadina come segno di comunione e per un più qualificato servizio alle famiglie che si trovano in difficoltà. Un sentito ringraziamento a tutti gli operatori Caritas, alla Croce Rossa Italiana, Protezione civile e alla Caritas diocesana. Tutto è stato possibile grazie alla lungimiranza del nostro Vescovo don Rosario, per aver ideato in diocesi i centri di ascolto e dato mandato a noi diaconi di testimoniare la diaconia della carità ai più deboli e fragili.

Niscemi

Come le somme pervenute dalla Caritas diocesana sono stati acquistati viveri per 800,00 euro. Nel periodo della chiusura totale si è incrementata la collaborazione con i Servizi sociali del Comune e con la Protezione civile che hanno distribuito direttamente a casa i beni di prima necessità approntati dai volontari e dalle suore della S. Famiglia di Spoleto. Raccolte straordinarie sono state effettuate nei supermercati con l’iniziativa del “carrello sospeso”, in collaborazione con il Comune, la Misericordia e la comunità dei fratelli Avventisti. La stessa Caritas cittadina ha segnalato ai Servizi sociali del Comune i nominativi delle famiglie bisognose che sono poi state assistite. Dal 4 maggio i viveri provenienti dalla Caritas diocesana sono stati distribuiti alle parrocchie.

Piazza Armerina

La Caritas di Piazza Armerina non si è mai fermata e la sua necessaria attività solidaristica attiva si è svolta con una fattiva collaborazione con il Comune e la Protezione Civile.

Alle consuete fasce deboli e fragili che quotidianamente si accostavano ai vari servizi (anziani soli, immigrati, famiglie con un solo genitore, solitamente donne alcune con marito in carcere, ecc.) si è aggiunta una platea di gente di cui pochi sono a conoscenza: sono gli occupati nel cosiddetto lavoro sommerso e illegale (badanti, addetti alle pulizie…). Forte è stata la solidarietà e la sinergia con le associazioni e club service. Gli interventi sono spaziati dal pagamento delle bollette, alla spesa a farmaci e mensile degli affitti. La presenza è aumentata del 15 per cento.

Pietraperzia

Dal 23 maggio ad oggi la Caritas cittadina ha distribuito tre forniture di viveri di prima necessità con beni provenienti dal banco alimentare e da altre fonti a circa 150 famiglie. La ditta Leto di Acqua e Sapone ha donato prodotti per l’igiene personale e detersivi per la pulizia della casa. I proventi, oltre che da Caritas diocesana e Banco alimentare, sono arrivate da offerte di liberi cittadini, punti vendita, confraternite, forniture di pane offerti da due panifici. Significativo il gesto dei ragazzi che avevano raccolto delle somme per la festa della matricola che hanno donato tutto alla Caritas, così come il comitato della festa di San Giuseppe che ha devoluto le somme raccolte (circa duemila euro) per aiuti alle famiglie. Lo stesso Comune ha erogato la somma di 4.000,00 euro.

Riesi

Durante la pandemia a Riesi, come nel resto d’Italia, diverse famiglie si sono trovate ad affrontare oltre l’emergenza sanitaria anche le difficoltà economiche effetto della chiusura delle attività lavorative. Le circa 100 famiglie che hanno chiesto sono state aiutate con i beni alimentari del Banco alimentare e con una colletta alimentare straordinaria fatta tra i cittadini. Tante le donazioni. La Caritas del Vicariato è stata affiancata dalla Croce Rossa Italiana della sede di Riesi che ha gestito la distribuzione dei viveri. La gratitudine ai volontari hanno svolto un lavoro diuturno nei confronti della cittadinanza.

Valguarnera

Nel periodo della pandemia i bisogni sono aumentati del 30% per cui la Caritas cittadina è stata più attiva del solito. Assistite 80 famiglie (circa 320 persone) con grave povertà, spesso senza le utenze necessarie di acqua e luce. 150 gli interventi effettuati con pagamenti di utenze, medicinali e buoni spesa. I proventi dell’iniziativa “carrello sospeso”, promossa ad Enna, sono stati in parte donati anche a Valguarnera.

Villarosa

Le tre parrocchie cittadine, inclusa la frazione di Villapriolo, hanno aderito alla iniziativa promossa e gestita dal Comune, di una raccolta straordinaria di viveri e denaro destinata agli indigenti. Le parrocchie hanno consegnato al comune beni di prima necessità messi a disposizione dalla Caritas. Inoltre le parrocchie hanno attivato numeri telefonici per gli anzi