La cura delle relazioni. Adesso che succede?

Ci sono momenti della storia in cui anche le parole cambiano di senso e indicano una prospettiva diversa da quella per cui sembrano nate. Negativo, ad esempio. “Mai tale parola ha destato in me un tale segno di speranza”. Questa aspettativa suor Lorenza Vecchi, direttrice della casa di Riposo San Francesco, a Viserba di Rimini, l’ha voluta comunicare a tutti i parenti e familiari degli ospiti della Casa. Le persone che da oltre settanta giorni sono state “messe alla porta”, dolorosa ma necessaria per tutelare i nonni e le nonne, i soggetti più deboli nella trasmissione del virus, e nel momento in cui vengono colpiti esposti ad un altissimo rischio di mortalità. Il 25 aprile, gli operatori di Asl Romagna hanno eseguito il tampone a tutti gli ospiti della Casa di Riposo, e a tutti l’esito è stato negativo. Casa San Francesco è Covid-Free. “Ma non dobbiamo abbassare la guardia! Dal 4 maggio sarà tutto più complicato” ammette suor Lorenza.

L’Asl non ha ancora comunicato quando e come riaprire le case di riposo a persone esterne. Il risultato ottenuto finora – Covid-Free – è frutto di un isolamento serratissimo, osservato anche dalle suore.

Come comportarsi ora per non gettare alle ortiche tutto quanto è stato guadagnato fin qui? Per ovviare alle mancate relazioni, interrotte da oltre due mesi, le suore di Sant’Onofrio si sono rimboccate le maniche.

Primo:

“Cerchiamo di dar loro tutto l’amore che meritano perché sentiamo la responsabilità della fiducia che ci avete concesso, nel momento in cui li avete affidati alla casa di Riposo”.

Ai familiari sono state spedite periodicamente delle fotografie dei congiunti, insieme a notizie via WhatsApp. Suor Lorenza, inoltre, ha inviato lettere periodiche di aggiornamento. Un canale di comunicazione che le famiglie hanno molto gradito. E che ha permesso un modo non formale di vicinanza… a distanza.