Ezio, il gestore del bar dell’oratorio che sognava di arrivare a 100 anni

Sognava di festeggiare il secolo di vita Ezio Rinaldi, binzaghese, morto a 88 anni per colpa del Covid-19.

In paese era molto conosciuto per aver gestito 12 anni insieme alla moglie, Virginia, il bar dell’oratorio. La situazione è precipitata il martedì successivo al fine settimana di Pasqua e purtroppo sette giorni dopo è deceduto all’ospedale “San Gerardo” di Monza.

«In questo periodo terribile l’unica piccola consolazione è che non sia morto solo – racconta il genero Luca Rebosio –. Mio figlio Federico, medico, con tutte le precauzioni del caso è riuscito a trascorrere l’ultima notte con lui».

Nativo di Perticara Novafeltria, in provincia di Rimini, l’unico sbocco professionale per Ezio era lavorare nelle miniere di zolfo, in cerca di un futuro e di un’occupazione ha girovagato molto, come tanti giovani del suo paese. È stato in Francia, Belgio e infine lavorando a Monza ha incontrato la sua futura sposa, Virginia, che l’ha portato a vivere a Binzago.

«Di giorno lavorava prima per la Snia e poi fino alla pensione alla Zanussi-Electrolux, la sera per 12 anni tra il 1980 e il 1992 ha gestito insieme alla moglie il bar dell’oratorio di Binzago».

Un impegno lasciato per questioni di famiglia, anzi d’amore: «Era nato il nipote Federico». Federico è lo stesso nipote che 28 anni dopo ricambierà quel grande affetto standogli accanto sino all’ultimo respiro all’ospedale “San Gerardo” di Monza.

«Mio suocero non usciva di casa da inizio marzo – prosegue Luca –. Sognava tanto di arrivare ai cent’anni. Purtroppo la settimana prima di Pasqua si è sentito poco bene e il martedì dopo si è aggravato. Non aveva tosse o febbre, ma il medico gli ha riscontrato una saturazione molto bassa».

In paese sono in tanti che ora lo ricordano con affetto: «Anche se non gestiva più il bar, Binzago la viveva comunque. Ultimamente il parroco gli aveva dato un pezzetto di terra dietro la chiesa. Mio suocero aveva creato un orticello, ci passava le giornate».

Ezio lascia oltre la moglie, il nipote e il genero, i figli Mariella e Alberto.