“Ai tempi del Covid”, anche l’oratorio estivo. Organizzare “Summerlife” nel 2020 è stata una vera scommessa, vinta egregiamente grazie a un folto gruppo di volontari, che con impegno e dedizione hanno portato a termine un progetto utile per la comunità, riuscendo a non spezzare la lunga serie di estati pensati ad hoc per i ragazzi di tutte le età. L’organizzazione ha richiesto maggiori accorgimenti, una certa dose di inventiva e la conoscenza di tutte le normative in vigore sul tema. E tutto è stato ripagato dalla positiva risposta dei ragazzi, raccontano le responsabili Veronica Cavallucci ed Elisabetta Villa.

Come avete affrontato l’ostacolo del Coronavirus nella pianificazione delle attività?

«Avvalendoci del lavoro svolto dalla nostra comunità pastorale che nei mesi passati è stata coinvolta nella ideazione di un percorso di “estate dei ragazzi”, abbiamo riflettuto se fosse fattibile; quindi abbiamo studiato le norme di legge e richiesto una consulenza per quanto riguarda la capienza degli spazi a nostra disposizione e le norme igienico-sanitarie da rispettare. Inoltre, per tutto il periodo di preparazione e di attività, siamo stati in costante contatto con l’Avvocatura della Curia. Le principali attenzioni che abbiamo adottato sono state l’utilizzo della mascherina in tutte le situazioni che lo richiedevano e il distanziamento sociale di un metro; la divisione dei ragazzi in gruppi fissi (7 bambini della scuola primaria, 10 ragazzi scuola secondaria di primo grado) guidati da un responsabile maggiorenne, evitando l’interazione tra i gruppi».

Le difficoltà incontrate sono state molte, una volta iniziato Summerlife?

«Sono state principalmente nella fase di preparazione, prima tra tutte il capire se le disposizioni avrebbero permesso di svolgere un’attività simile alla nostra consueta attività estiva. Una volta deciso di impegnarci in questa nuova avventura, poi, sono sorte le domande su come proporre a bambini e ragazzi un “oratorio estivo” dai connotati completamente diversi. Temevamo che i gruppi fissi e il numero esiguo non fosse molto favorevole alla relazione; inoltre, durante lo svolgimento di Summerlife non sempre è stato semplice riuscire a far comprendere ai ragazzi l’importanza e la necessità di rispettare le norme anti contagio».

Una grande soddisfazione riuscire a portare a termine il progetto

«Per l’equipe organizzativa questa è stata una scommessa, ma fortunatamente, insieme a qualche critica abbiamo trovato tante famiglie che hanno deciso di sostenerci. Motivo di orgoglio sono senza dubbio la squadra di più di 50 volontari, provenienti da tutte le parrocchie, che ci ha aiutato nell’organizzazione delle attività e nell’igienizzazione degli spazi che avveniva almeno 2 volte al giorno. Poi la gioia sui volti dei bambini e dei ragazzi che finalmente sono potuti tornare a condividere le loro giornate con gli amici, e la soddisfazione dei genitori nel vedere che questo è stato possibile in sicurezza. In tanti, anche da lontano, ci hanno aiutato e ringraziato per essere riusciti a ideare una formula così diversa dal classico oratorio estivo ma ugualmente bella e coinvolgente».

Che numeri avete raggiunto quest’anno?

«Hanno partecipato a Summerlife più di 200 ragazzi provenienti da tutta la città di Brugherio e il quartiere monzese di Sant’Albino, quasi 50 adolescenti per i quali è stata pensata una proposta ad hoc di supporto all’esperienza Summerlife ed esperienze educative e di servizio, 30 responsabili educativi che nel corso delle settimane hanno guidato i piccoli gruppi, e 10 allenatori del CSI grazie ai quali ci siamo cimentati nei vari sport».

In concreto quali attività siete riusciti a proporre

«Abbiamo rivisitato i classici giochi per adattarli ai piccoli gruppi e al distanziamento. Con gli esperti del CSI abbiamo riscoperto il valore dello sport e come poterlo praticare anche al tempo del Covid. Dei bellissimi laboratori hanno impreziosito le nostre giornate, dalla pittura all’inglese, dai laboratori scientifici alla magia… Con un po’ di fantasia siamo riusciti a realizzare anche le immancabili gite: tutte le settimane abbiamo visitato diversi luoghi della città significativi dal punto di vista storico e culturale. Inoltre, abbiamo vissuto diverse esperienze grazie alla collaborazione di associazioni e professionisti del territorio che si sono gentilmente messi a disposizione».

Cos’è “Summerlife – School edition”?

«Summerlife non si è fermato con l’inizio delle scuole; l’idea è partita da un gruppo di mamme che ci ha manifestato la propria difficoltà nella ripresa così graduale della scuola. Ascoltando questa richiesta abbiamo accolto dal 14 al 25 settembre circa 20 ragazzi della scuola primaria. La proposta prevedeva pranzo insieme e pomeriggi di attività ludico-ricreative e compiti. Una buona risposta e soprattutto un servizio utile a tutte le famiglie»

di Eleonora Perego