Boom degli accessi all’Emporio della Solidarietà dovuto ovviamente alla drammatica situazione di crisi socio-economica provocata dall’emergenza sanitaria. Nel servizio Caritas per gli acquisti “a punti” di generi di prima necessità, ad aprile la spesa complessiva è quasi triplicata: sono infatti state assistite 205 famiglie (589 persone) rispetto alle 123 di marzo, con un valore complessivo di spesa che è passato da 10.753, 27 a 27.136,92 euro. “Questa cifra è dovuta all’aumento delle persone assistite e dei punti assegnati grazie alla collaborazione col Comune di Savona e al fondo stanziato dal Governo per l’emergenza Covid-19 – spiega Diego Caviglia, responsabile dell’Emporio – l’attivazione dei voucher, utilizzabili nei normali supermercati, ha avuto un tempo di attesa insostenibile per le famiglie, da qui la disponibilità dell’Emporio per sostenere le persone in difficoltà”. Durante l’emergenza i sono stati accreditati 2500 punti a persona, più 500 per ogni componente del nucleo familiare, con valore di 250€ a persona (più 50€ a componente) da spendere durante il mese triplicando il potere di acquisto degli utenti ai quali, prima della crisi, erano attribuiti mensilmente 600 punti a persona più 200 a familiare (60€ più eventuali 20€). Quindi dal valore di spesa di 8.991.02€ di gennaio si è passati ai 27.136, 92€ ad aprile (a maggio ammonta a 11.607,01 euro) con l’assistenza a 149 famiglie (218 persone).

“Il target delle persone si è alzato molte non si erano mai rivolte alla Caritas, ma si sono ritrovate senza lavoro, spesso saltuario o in nero – testimonia il responsabile del servizio – per questa ragione anche l’età è calata con famiglie relativamente giovani. Inoltre per una quindicina di anziani è stato attivata la spesa a domicilio”.

“All’Emporio è stato chiesto un grande impegno con tre fattori che ne hanno testato la tenuta: l’aumento utenti, l’aumento del potere di acquisto, la riduzione dei volontari (molti di età avanzata) – riprende Caviglia – abbiamo retto bene nonostante alcuni disagi provocati dall’accesso non strutturato per una platea così vasta. L’apertura è tre giorni alla settimana in determinati orari, quindi si sono create code (anche per il rispetto delle norme con ingresso consentito due persone alla volta con mascherina e igienizzazione delle mani) e l’allungamento dei tempi di spesa: la chiusura è alle 18, ma si è arrivati anche alle 19.30 per consentire a tutti di poter effettuare gli acquisti. Bisogna inoltre ricordare che, rispetto all’acquisto nei supermercati, la quantità dei punti è consumata su un range di prodotti limitato, senza varietà e di soli prodotti base”. “Con l’avvio dell’acquisto tramite ‘buoni spesa’ nei supermercati si è ridotto il numero di accessi all’Emporio – conclude– a maggio le persone hanno terminato i punti assegnati durante l’emergenza e dovremmo rientrare nel consueto numero di assistiti, salvo eventuali richieste del Comune”.

Elena Manzieri